13 marzo 2012

M83 / Magazzini Generali - Milano / 6 Marzo 2012

Sold-out. L'ultimo splendido doppio album degli M83 ha riempito i Magazzini, e, per una volta dopo tanti concerti, anche il gruppo che apre è perfettamente in tema con la serata. Niente sbadigli quindi. C'è una certa attesa anche nel vedere questo talento italiano che sembra invece un prodotto di musica alternativa scandinava assimilabile ai Raveonettes o ai Ladytron... Porcelain Raft di fatto è una sola persona, ma coinvolge come una band al completo, la sua musica è atmosfera cupa che si apre a sprazzi di speranza. Nel suo sito è possibile ascoltare tutti i suoi EP tranne l'ultimo.
  • Qualità del suono: 8 - sembra buono, nonostante l'imponenza del suono di certi pezzi le voci si continuano a distinguere.
  • Luci ed effetti: 7,5 - M83 è una galassia e più precisamente la Galassia Girandola del Sud. Inevitabile quindi il richiamo nella scenografia all'elemento astronomico per non dire alieno: l'alieno che si presenta sul palco per primo e le stelle che si accendono sul fondale. Il tutto arricchito da tubi a led verticali dai colori cangianti.
  • Organizzazione: 5 - non lo so, ultimamente ai Magazzini Generali non si capita bene, molti spettatori erano convinti che il concerto cominciasse molto più tardi per via di comunicazioni errate presenti nei vari siti. Per caso mi sono informato solo appena prima di partire e quindi ho letto gli orari corretti, se non che, gli M83 sono usciti in ritardo (rispetto a quanto ne sapevo io) e poi sono stati probabilmente costretti a tagliare un pezzo.
  • Ambiente: 6 - apprezzabile sicuramente il sold-out e l'entusiasmo, forse meno apprezzabili le motivazioni dietro a questo tutto esaurito che, prima fila a parte, era composto per la maggioranza di gente che pensava forse di assistere ad una serata disco/punk; delirio, pogo selvaggio, surfing, e poco, pochissimo rispetto per i momenti che avrebbero dovuto impreziosire la serata. Sto parlando di una certa "Wait" che va ascoltata in religioso silenzio, purtroppo il pubblico non è lo stesso di Jonsì.
  • Simpatia 8 - giusto per chiarire le idee, questo è un concerto comunque anomalo rispetto ai soliti a cui assistiamo, si tratta di musica elettronica/alternativa e di un gruppo che gruppo non è perchè formato da una persona sola. Alle 21.40 scopriamo quindi la formazione sul palco: Anthony Gonzalez è al centro con la sua montagna di campionatori/sintetizzatori, sulla sinistra un giovanotto polistrumentista che si agita in certe occasioni come un matto, ricordando nelle movenze alcuni componenti degli Arcade Fire; sulla destra troviamo una irriconoscibile Morgan Kibby, che fino a poco tempo fa si nascondeva dietro ad occhialoni dalla montatura spessa ed altrettanto frangettone retrò, lei è la tastierista, cantante nonché coautrice di alcuni brani. Dietro di loro il batterista di batteria acustica (anche se molte percussioni poi sono campionate). Tra i 4 c'è molta sintonia e si ritrovano a memoria, non si risparmiano in niente ed escono di scena fisicamente provati.
  • Capacità esecutive: 9 - se è vero che sintetizzatori ed effetti vari la fanno da padrone è anche vero che sono gestiti nel migliore dei modi. Le parti di canto sono impeccabili e meno effettate rispetto alle versioni di studio. Alcuni pezzi sono quasi irriconoscibili.
  • Durata, setlist: 7 - esaltazione preconcerto nello sbirciare la scaletta e nel notare "Don't Save Us From The Flames", altrettanta delusione ed incomprensione nel momento in cui non l'hanno eseguita. Rileggendo le setlist passate ho notato che non la fanno spesso, forse la tengono come jolly o forse causa ritardo l'hanno segata. Peccato perchè è probabile che molti dei presenti abbiano conosciuto gli M83 per quella canzone. Per il resto si alternano canzoni più rock ad altre molto più dance, tutte comunque riviste in chiave live per meglio travolgere e stupire il pubblico.
  • GLOBALE: 8,5
SETLIST
  • Intro
  • Teen Angst
  • Graveyard Girl
  • Reunion
  • Sitting
  • Year One, One Ufo
  • We Own The Sky
  • Steve McQueen
  • Wait
  • Claudia Lewis
  • This Bright Flash
  • Midnight City
  • A Guitar And A Heart
  • Skin Of The Night
  • Couleurs