4 agosto 2014

The National / Piazza del Popolo - Vasto / 25 Luglio 2014

Prima edizione del Vasto Siren Festival che riporta, anzi forse porta per la prima volta, in una regione dimenticata e sottovalutata come l'Abruzzo, la musica di qualità. Il main act di questa sera sono i National, indie-rock band di New York, talmente idie da avere un seguito e un successo mostruoso. Una contraddizione? No, semplicemente meritocrazia. La loro fama non è cresciuta da un giorno all'altro e quando il successo è guadagnato con il tempo, è anche più solido, anche in paesi "latini" dove le radio passano decisamente altri generi. Possono così permettersi di trascorrere 10 giorni in Italia, di registrare il soldout praticamente dappertutto e di approfittarne per suonare in alcune location finalmente degne della Storia e del paesaggio italiani, ma degne anche della fruibilità del concerto stesso.
  • Organizzazione: 9,5 - non so cosa ne sarà di questo festival nei prossimi anni, spero solo che manterrà questa atmosfera, questa genuinità tipica della sagra di paese, dove la popolazione partecipa spontaneamente all'iniziativa e ne è entusiasta. Assomiglia per certi versi a Lucca, ma qui l'atmosfera è ancora più intima: i palchi attivi sono 2 o 3, se palchi si possono chiamare, sono piuttosto degli angoli della città, degli scorci valorizzati ulteriormente dalla musica; con il braccialetto si passa da uno stage all'altro, vivendo, nel frattempo, il paese con le sue attività locali. Non c'è bisogno di gazebo, tendoni e volantinaggio selvaggio degli sponsor, non si viene abbandonati in mezzo ad una radura sotto al sole cocente e se hai bisgono di un caffè o un gelato, lo trovi facilmente perchè il bar è a portata di mano non lo devi cercare tra i gli innumerevoli stand tipici delle "praterie" che servono solo birra. Tra i difetti di gioventù da segnalare l'orario troppo tardo: anticipando tutto di almeno 1 ora, alcune cose sarebbero state più semplici, soprattutto per chi arriva da fuori.
  • Ambiente: 9 - Un altro difetto, se così si può chiamare, sta nel fatto che questo clima da festa patronale abbia un po' "rilassato" certa parte di pubblico che si lasciava andare in lunghe chiacchere, un po' fuori luogo, forse molti erano lì per partecipare all'esclusività e alla rarità di questo evento più che per i National. Allo stesso tempo, penso anche alle signore che hanno incredibilmente accettato questa festa e assistito al concerto fino all'una di notte dal loro balconcino, per niente infastidite e premiate, nel finale, da una serenata davvero speciale da parte di Matt Berninger.
  • Luci ed effetti: dal 5 al 10 - il luogo in sè è la scenografia stessa del concerto, affascinante il cortile del palazzo D'avalos, suggestiva la visuale verso la costa dietro al palco situato in Piazza, ma come dicevo prima, se fosse iniziato tutto 1 ora prima, almeno i Drones avrebbero potuto esibirsi con un fondale unico, da mozzafiato. Al calar della notte, si intravedeva solo qualche luce cittadina. Inoltre, per dare più importanza alla scena, io avrei spento le luci del bar vicino al palco, sinceramente troppe e troppo intense.
  • Qualità del suono: 9 - incredibilmente buona, senza riverberi particolari, soprattutto in un ambiente difficile come il cortile del palazzo dove si sono esibiti i Soft Moon.
  • Performance: 9 - ma veniamo al concerto vero e proprio. Dopo averli mancati in diverse occasioni riesco finalmente a colmare questa mia grossa lacuna: tutto come me l'aspettavo, sono dei veri musicisti perfezionisti dai suoni puri, puliti, precisi. La simmetria del palco con i 2 gemelli sulle fasce è perfetta, Matt al centro attira inevitabilmente gli sguardi, è il personaggio assorto e addolorato che interpreta le sue canzoni, ma allo stesso tempo sembra sereno... L'abbraccio della piazza probabilmente colpisce anche loro. Sui bis, l'omaggio di Matt: cantando nel suo microfono dai 30 metri di cavo, scende dal palco, entra nel bar, esce dalla parte opposta salendo sul bancone delle birre... straordinaria e assurda scelta che ce li fa apprezzare ancora di più. Non pago di questa escursione, si rituffa dalla parte opposta ma qui invece viene tentacolato dalla folla e il suo rientro è più difficile. Questo finale rende incredibilmente speciale questa serata.
  • Durata, setlist: 7 - non si può dare voto altissimo perchè il set normale della band va oltre le 2 ore, ma forse è meglio così, la stanchezza comincia a farsi sentire. L'ultimo album ci ha regalato perle di un'ispirazione davvero rara per essere il sesto.
  • GLOBALE: 9,5 - "Oh... Nino! è andata alla grande!" dice un signore sulla 70ina ad un suo coetaneo alla fine del concerto in una delle piccole vie adiacenti la piazza.
SETLIST
  • Don't Swallow the Cap
  • I Should Live in Salt
  • Bloodbuzz Ohio
  • Sea of Love
  • Sorrow
  • Afraid of Everyone
  • Squalor Victoria
  • I Need My Girl
  • This Is the Last Time
  • The Geese of Beverly Road
  • Abel
  • Slow Show
  • Pink Rabbits
  • England
  • Graceless
  • Fake Empire
  • Wasp Nest 
  • Mr. November 
  • Terrible Love
  • Vanderlyle Crybaby Geeks